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REALIZZARE UN GIUSTO ACCORDO PER LE LAVORATRICI E I LAVORATORIMANIFESTO PER LE ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL 2024

La Confederazione Europea dei Sindacati (CES) rappresenta oltre 45 milioni di lavoratrici e lavoratori, con 93 organizzazioni sindacali nazionali e 10 federazioni sindacali europee. Le elezioni del Parlamento europeo del 2024 saranno le più importanti degli ultimi anni. Decideranno se l’Europa rimarrà sulla strada del progresso e della solidarietà come fatto in risposta alla crisi di Covid-19, sostenendo le lavoratrici e i lavoratori e le loro comunità in tutto il continente, o se tornerà alle politiche di austerità, attaccando le lavoratrici e i lavoratori.

La CES e le sue organizzazioni affiliate ribadiscono il valore dell’autonomia sindacale. Questo Manifesto è un invito a sottoscrivere gli impegni elencati di seguito in quanto visione per l’Europa per i prossimi cinque anni.

La visione sostenuta da questo manifesto è quella di un’Europa come comunità di persone e nazioni in cui ognuno è libero di vivere in pace e lavorare senza temere povertà, insicurezza, mancanza di rispetto, discriminazione, violenza, guerra o oppressione: un’Europa che sia un luogo ideale in cui vivere, lavorare, crescere i propri figli, prendersi cura dei propri cari, andare in pensione e invecchiare. Un’Europa che realizzi concretamente il Pilastro europeo dei diritti sociali. Un’Europa che protegga i diritti umani fondamentali, compresi i diritti riproduttivi, che prosperi per raggiungere l’uguaglianza di genere.

Invitiamo tutti i partiti e le candidate e i candidati alle elezioni europee a sottoscrivere questi valori e queste priorità tratti dalla Carta dei valori della CES, dal Manifesto di Berlino e dal Programma d’azione approvato dai dirigenti sindacali di tutta Europa al 15° Congresso di maggio 2023.

Chiediamo ai partiti, ai movimenti ed alle lavoratrici e ai lavoratori di respingere la minaccia dell’estrema destra, che afferma falsamente di sostenere le lavoratrici e i lavoratori quando, in realtà, attacca i sindacati e i diritti democratici, smantellando in particolare i diritti umani e delle donne. Occorre rifiutare la collaborazione con le forze di estrema destra nel Parlamento europeo e nelle altre istituzioni europee.

Invitiamo le lavoratrici e i lavoratori, le studentesse e gli studenti, le pensionate e i pensionati e tutte le cittadine e i cittadini europei ad andare a votare alle elezioni europee per far sentire la propria voce per un’Europa più giusta e sociale. Nonostante i progressi realizzati dai sindacati e da altre forze progressiste, in Europa c’è un’emergenza di giustizia sociale. Nell’ultimo anno, le lavoratrici e i lavoratori hanno subito forti diminuzioni in termini di salari reali, mentre i datori di lavoro senza scrupoli continuano a registrare profitti altissimi. Nel frattempo, le istituzioni europee minacciano di tornare a politiche di austerità e di aprire la porta a un’ulteriore deregolamentazione, punendo ulteriormente le lavoratrici e i lavoratori.

Abbiamo bisogno, invece, che le elezioni europee ci diano un Parlamento e una Commissione impegnati a lavorare per un’Europa giusta, con posti di lavoro sicuri, salari dignitosi, servizi pubblici di eccellenza, diritti delle donne e uguaglianza per tutti, diritti delle lavoratrici e dei lavoratori forti e un rafforzamento della contrattazione collettiva e del dialogo sociale. Gli attacchi ai sindacati devono essere impediti: le attività antisindacali devono essere punite come reato! Questo è necessario per difendere e rafforzare la democrazia in Europa.

Insieme possiamo realizzare questo compito fondamentale per un’Europa da tramandare con orgoglio alle generazioni future.

DODICI IMPEGNI PER UN GIUSTO ACCORDO PER LE LAVORATRICI E I LAVORATORI

  1. Posti di lavoro e redditi migliori
    Intraprendere un’azione efficace nell’UE per proteggere i posti di lavoro e i redditi, comprese le pensioni, con misure decisive per affrontare la dimensione sociale della crisi del costo della vita. L’Europa ha bisogno di un aumento dei salari! Favorire gli aumenti salariali e sostenere la convergenza verso l’alto dei redditi e delle condizioni di lavoro, anche attraverso l’introduzione di un quadro europeo che promuova la convergenza verso l’alto dei salari e un’azione più incisiva a livello UE per eliminare il divario retributivo di genere.
  2. Porre fine al lavoro precario e migliorare le condizioni di lavoro
    Porre fine al lavoro precario garantendo i diritti legali alle lavoratrici e ai lavoratori con contratti a tempo indeterminato e al lavoro a tempo pieno e vietando gli stage non retribuiti. Aumentare il controllo delle lavoratrici e dei lavoratori sulla flessibilità dell’orario di lavoro e ridurre l’orario di lavoro. Proteggere i diritti dei telelavoratori, compreso il diritto alla disconnessione, e vietare la sorveglianza invasiva e irrispettosa.
  3. Sostenere i sindacati, la contrattazione collettiva e il dialogo sociale
    Difendere e rafforzare i diritti dei sindacati e delle lavoratrici e dei lavoratori, compreso il diritto universale di organizzazione sindacale, l’accesso dei sindacati ai luoghi di lavoro, il diritto alla contrattazione collettiva e il diritto di sciopero. Aumentare la copertura della contrattazione collettiva, anche attraverso il recepimento ambizioso della direttiva sui salari minimi adeguati, che prevede una copertura dell’80%, e della direttiva sulla trasparenza di genere delle retribuzioni. Rafforzare la democrazia sul lavoro, a partire dalla contrattazione collettiva, introducendo un quadro europeo completo in materia di informazione, consultazione e partecipazione e salvaguardando a pieno i sistemi di contrattazione collettiva efficienti.
  4. Lavoro sicuro
    Migliorare ed estendere l’applicazione della legislazione UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro e altre iniziative europee per arrivare a zero morti sul lavoro o causate da malattie professionali, compresi le lavoratrici e i lavoratori domestici. Affrontare i rischi psicosociali e le molestie online e la stigmatizzazione sul lavoro attraverso una direttiva europea. Introdurre una legislazione europea che definisca il limite di temperatura massimo nei luoghi di lavoro. Sviluppare iniziative per garantire la piena applicazione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e del diritto sindacale e rafforzare i servizi di ispezione sul lavoro e del diritto sociale e i meccanismi di reclamo. Garantire la fine di tutte le forme di violenza di genere nel mondo del lavoro, anche online.
  5. Respingere le politiche di austerità – un’economia per le persone e il pianeta
    Respingere il ritorno alle politiche di austerità e promuovere un nuovo modello economico incentrato sull’economia reale, sulla creazione di posti di lavoro, sul lavoro dignitoso e sulla ridistribuzione attraverso una tassazione equa e progressiva. Garantire una revisione delle regole di governance economica che ponga fine al Fiscal Compact dell’UE e la riforma del Patto di Stabilità e Crescita per allinearlo al raggiungimento dei diritti contenuti nel Pilastro Europeo dei Diritti Sociali. Fornire agli Stati membri il margine di manovra necessario per finanziare gli investimenti per una doppia transizione equa. Attuare una capacità fiscale per gli investimenti nuova, un fondo di sovranità UE per una giusta transizione socioeconomica e per i beni comuni, senza che nessuno venga lasciato indietro e per nessuna ragione. Regolamentare i mercati finanziari, energetici, delle materie prime e alimentari e contrastare la speculazione. Combattere l’evasione e l’elusione fiscale e garantire che i profitti eccessivi siano tassati.
  6. Politica industriale e servizi pubblici forti
    Attuare una politica industriale europea solida con investimenti pubblici e privati significativi ed efficaci, che favoriscano la creazione di posti di lavoro di qualità e il progresso sociale. Garantire l’accesso universale a servizi pubblici di alta qualità e basati sui diritti, compresi i servizi per l’infanzia e i trasporti. Garantire il pieno rispetto del diritto a un alloggio adeguato, dignitoso e a prezzi accessibili. Garantire servizi di qualità e il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori addetti ai servizi a fornire servizi di qualità.
  7. Fondi pubblici per il progresso sociale
    Applicare condizioni rigorose, che includano criteri sociali, fiscali e ambientali, associate a tutte le forme di finanziamento pubblico e di sostegno alle imprese. Rivedere le norme UE in materia di appalti pubblici per garantire che i fondi pubblici vadano alle organizzazioni che rispettano i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e dei sindacati, che negoziano con i sindacati e applicano i contratti collettivi alle lavoratrici e ai lavoratori.
  8. Garantire transizioni giuste
    Garantire una trasformazione digitale giusta basata su una digitalizzazione incentrata sull’uomo e su una regolamentazione efficace dell’IA con il principio “l’uomo al comando” sancito dal diritto dell’UE. Raggiungere gli obiettivi climatici attraverso una transizione giusta, inclusa una direttiva per una transizione giusta nel mondo del lavoro attraverso l’anticipazione e la gestione del cambiamento, basata sul principio del coinvolgimento dei sindacati e della contrattazione collettiva. Garantire a tutti il diritto all’apprendimento permanente senza costi per la lavoratrice e il lavoratore durante l’orario di lavoro.
  9. Lottare contro il dumping sociale e le frodi
    Regolamentare il ruolo degli intermediari del lavoro e introdurre un quadro giuridico generale UE che limiti il subappalto e garantisca la responsabilità solidale lungo la catena di subappalti. Migliorare l’applicazione delle norme sulla mobilità del lavoro attraverso un’Autorità Europea del Lavoro (ELA) più efficace.
  10. Un approccio equo basato sul diritto alla migrazione e all’asilo
    Rafforzare i percorsi migratori sicuri, legali e regolari, migliorare le tutele, i diritti e il sostegno ai migranti e ai richiedenti asilo all’interno dell’UE. Salvare vite umane nel Mediterraneo e alle frontiere esterne, anche attraverso la reintroduzione di un meccanismo di ricerca e salvataggio dell’UE. Rifiutare le politiche di esternalizzazione delle frontiere e opporsi agli accordi multilaterali e bilaterali con Stati che non rispettano lo stato di diritto e non rispettano i diritti umani.
  11. Un ruolo progressista per l’Europa nel mondo
    Garantire che l’UE agisca a livello globale e attraverso politiche di commercio estero coerenti con il modello sociale europeo, per promuovere la pace, la democrazia, i diritti umani, lo stato di diritto e la giustizia economica globale, anche per porre fine alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina.
  12. Un’Europa più giusta e democratica
    Definire un Protocollo sul progresso sociale da includere nei Trattati per garantire che i diritti sociali e delle lavoratrici e dei lavoratori abbiano la precedenza sulle libertà economiche. Promuovere una riforma delle istituzioni europee per garantire un’UE più sociale e democratica. Sostenere l’allargamento dell’UE basato del pieno rispetto dei diritti sociali e delle lavoratrici e dei lavoratori, del dialogo sociale e dell’acquis sociale dell’UE.

La CES e le organizzazioni affiliate chiedono ai partiti e alle candidate e ai candidati alle elezioni europee di sostenere i valori e le priorità delle lavoratrici e dei lavoratori e dei sindacati contenute in questo Manifesto per le elezioni del Parlamento europeo del 2024 e di collaborare con noi per realizzare misure specifiche a sostegno di tali valori e priorità a livello europeo nel mandato parlamentare del 2024-2029.