Difendiamo i diritti di chi lavora: perché votare è una forma di rivolta

In Italia, milioni di lavoratrici e lavoratori subiscono quotidianamente le conseguenze di leggi ingiuste che indeboliscono la loro posizione, aumentano la precarietà e riducono la sicurezza sul posto di lavoro. Un referendum può cambiare tutto questo. Scopriamo perché è fondamentale votare per il cambiamento.


Stop ai licenziamenti illegittimi: tuteliamo davvero chi lavora

Oltre 3 milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici assunti dopo il 7 marzo 2015 non hanno diritto al reintegro nel proprio posto di lavoro, nemmeno in caso di licenziamento dichiarato illegittimo da un giudice. È ora di abrogare questa norma e restituire dignità e giustizia a chi lavora.


Più tutele per chi lavora nelle piccole imprese

Nei contesti con meno di 16 dipendenti, le tutele sono minime: anche dopo un licenziamento ingiustificato, si può ottenere solo un indennizzo massimo di 6 mensilità. Questo sistema rafforza il potere del datore di lavoro e lascia i lavoratori in condizioni di ricatto. Vogliamo aumentare le tutele, considerando fattori come la situazione familiare, l’età e la solidità economica dell’azienda.


Basta lavoro precario: serve stabilità

In Italia ci sono circa 2,3 milioni di lavoratori a tempo determinato. Oggi, un contratto a termine può essere stipulato per 12 mesi senza alcuna motivazione oggettiva. È tempo di ripristinare l’obbligo di causale per garantire rapporti di lavoro stabili e duraturi.


Sicurezza sul lavoro: una priorità non negoziabile

Ogni anno in Italia si contano circa 500.000 denunce per infortuni sul lavoro e quasi 1.000 morti. Le attuali normative non garantiscono sufficiente protezione, specialmente nei casi di appalti. Estendere la responsabilità alle imprese appaltanti significa prevenire tragedie e salvare vite.


Cittadinanza più giusta e inclusiva

Ridurre da 10 a 5 anni il requisito di residenza legale per la cittadinanza italiana è una svolta per oltre 2,5 milioni di persone. Un cambiamento che riconosce il ruolo attivo di chi vive, studia e lavora nel nostro Paese, promuovendo inclusione, diritti e crescita collettiva.


Il voto è la nostra rivolta

Votare al referendum significa dire basta alle disuguaglianze, alla precarietà e ai soprusi. È un atto di responsabilità verso noi stessi e verso una società più equa. Partecipare è un diritto, ma soprattutto è un dovere civile per un futuro migliore.

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